Ryūichi Sakamoto è considerato tra i pionieri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali. La sua vasta discografia solista spazia fra numerosi generi quali pop, musica elettronica, ambient, bossa nova, world music e musica neoclassica.
Dapprima membro degli Yellow Magic Orchestra, gruppo musicale seminale per la musica elettronica giapponese e il j-pop, Sakamoto ha successivamente inaugurato la carriera solista ed è diventato compositore di note colonne sonore cinematografiche, alcune delle quali, come Furyo, L’ultimo imperatore e Il tè nel deserto, hanno ottenuto fama mondiale e premi prestigiosi.Sakamoto ha collaborato prevalentemente a produzioni discografiche con artisti britannici, in particolare con David Sylvian, intervenendo nella realizzazione di quasi tutti i suoi album. Tra le altre collaborazioni si annoverano quelle con Iggy Pop, Caetano Veloso, Thomas Dolby, Youssou N’Dour, Alva Noto, e Cesaria Evora. Di lui è noto anche l’atteggiamento critico verso la legge sul copyright, sostenendo che sia anacronistica nell’età dell’informatizzazione, ed il suo impegno per la pace e l’ecologia. È un membro dell’organizzazione anti-nucleare Stop Rokkasho e ha richiesto la chiusura della Centrale nucleare di Hamaoka.
Nel 2012 ha organizzato il concerto No Nukes 2012, a cui hanno partecipato 18 gruppi, inclusi Yellow Magic Orchestra e Kraftwerk.[14] Nel luglio del 2014 annuncia, attraverso una lettera sul proprio sito web, che gli è stato diagnosticato un tumore alla faringe (scoperto a causa di un precedente “fastidio alla gola”), e contestualmente comunica la cancellazione di tutti i propri impegni del 2014, primo fra tutti quello da Direttore al Sapporo International Art festival. Il 3 agosto 2015, sempre nel proprio sito web, dichiara: «È passato un anno da allora e, ringraziando tutti, sono in gran forma. Sto pensando di tornare al lavoro». Successivamente compone, assieme ad Alva Noto, la colonna sonora del film Revenant – Redivivo.
Ispirato per sua ammissione a John Coltrane, ai Beatles e a John Cage, Sakamoto si è mosso principalmente lungo due percorsi ben definiti: da una parte quello del compositore di colonne sonore minimaliste e orchestrali,[19] dall’altra quella dell’artista di pop elettronico e sofisticato che unisce fra loro sonorità all’avanguardia, melodie orientali, sinfonismi occidentali[20][21][22] e occasionali incursioni nel jazz.